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Lanaitto Project 2007

ATTIVITA’: VARIE
DATA: 06-07/01/2007
COMUNE: Oliena
LOCALITA’: Valle di Lanaitto
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: Eliches Artas, Gola e Grotta di Troccu de Bidighinzu
ORGANIZZATORE   DELL’USCITA: Carlo Taccori e Paolo Labieni
PARTECIPANTI E GRUPPI DI APPARTENENZA: Carlo, Sadia, Roberta, Paolo L., Alberto detto Bebo, Francesca, Claudio, Valeria, Paolo P., Pier Luigi tutti GSAGS

E’ IL PRIMO MERCOLEDI’ DEL 2007! Siamo a cavallo…(…ti co’….) tra Natale e la Befania e come da 30 anni a questa parte, anche oggi gli Spanotti spezzano la rovinosa (ki più ki meno) settimana lavorativa e raggruppano il loro branco nella propria sede, dove, per primo, danno atto allo scambio dei doverosi e ritardatari (se riferiti a Natale) o anticipati (se riferiti alla Vekkina) AUGURI  : o ))))
Smaltite le ultime bollicine di spumante accumulate durante queste feste, i primi neuroni escono dalla camera iperbarica cranica (di cui ogni buon speleologo devoto al Dio Enologos è dotato) e si mettono al lavoro per dar vita all’ “Attività del G.S.A.G.S.  anno 2007”.

Dopo un lungo periodo di astenia da grotta ritengo doveroso far fede alla promessa fatta a me stessa medesima cioè:  “Quest’anno ri-divento speleologa”, così parto alla grande e……… aderisco volentieri all’uscita per Elighes Artas, prevista per sabato. In questo modo riuscirò grattare un po’ di ruggine accumulata—–si, togliere dal chiodo l’attrezzatura e dal sottovuoto la tuta speleo (“entrambi” quasi certi che la loro prox tappa sarebbe stata Piazzale Trento).

Tutto ciò motiva anche Paolo, il quale inoltre, memore del weekend dell’ultima uscita del Corso 2006, ripropone per domenica, la stessa e allora sfortunata ricerca di un fantomatico “GROTTONE (risultato) PERDUTO”, avvenuta per sua iniziativa e sulla base di personali ricordi (un’uscita fatta anni, anni, anni, anni, anni e anni fa), lungo i paretoni di Lanaittu fronte Sa Oche.

Nell’occasione della battuta del 2006 i dettagli da lui forniti-civisi della descrizione del Grottone (ex riparo di pastori con all’interno una grotta archeologica (da ritrovamenti di antico vasellame) preceduta da una pietra scavata dall’acqua di stillicidio a mò di “un’acquasantiera”) furono così minuziosi che, nonostante la sua infruttuosità, nessuno aveva osato dubitare dell’esistenza del  suddetto, né le nuove leve (essendo corsisti)  e………..
1) per rispetto al lustro dei suoi ben “20 anni” di appartenenza al Gruppo;
2) per l’assenza degli allora partecipanti ;
3) e……..perkè amici;
……….neppure gli altri partecipanti.

Ma il 2007 arriva in aiuto al buon Paolino. I fuoki d’artificio illuminano un meandro della sua memoria portando alla luce anche il nome del (ancora) misterioso Grottone: “BIDIGHINZU”.
Anke GOOGLE viene in aiuto a Paolino: BIDIGHINZU ESISTE!!!! 
Lo descrive (sembrava perfettamente) uno scrittore naturalista, il quale oltre ke contemplare, ammirare e assaporare rispettivamente, silenzi, paesaggi, profumi e colori (….ceeeeeeeeeeeeeee) è anke fotografo, così a dar forza al suo racconto (ma soprattutto a Paolo) ci sono le IMMAGGINI del Grottone sito a Troccos e Bidighinzos,  per l’appunto. 

Il sabato festivo consente a me, Paolo, Bebo, Francy, Karlo e Sady di partire venerdì sera, da 3 località diverse. La S.S. 131 ci riunisce al nuragico bar di Abbasanta alla volta del  CK.
Lo sò, ma non era Lanaittu, sì ma PRIIIIIIIIIIIIIIMA pizza + birra  e soprattutto appuntamento col nostro amico Massimiliano del Gruppo di Oliena, gentilissimi  nell’ospitarci nel loro Rifugio (figo niente tenda!!).  POOOOOOOOOOOOOI tutti a  Lanaittu.

“Il cielo stellato e la luna piena” fanno da cornice al quadretto ke già ci pregustavamo: Rifugio, acqua corrente, un bagno al kiuso e i lettini ke eviteranno di farci dormire in terra…………..Karlino apre la porta e.……No, No, No, Nooooo:  il serbatoio è più arido di un deserto, di conseguenza il bagno è inutilizzabile e ai materassi devono essere spuntate le ali e volteggiano felici nello stesso “cielo stellato” di prima. Ecco cosa intendeva Massimiliano quando ………DOPO 2 GIRI di acqua vite, parlava di qualcosa riguardo i letti……
Non ci scoraggiamo, scarikiamo i nostri bagagli e concludiamo i giretti di prima con i “Digestivi aromatizzati vari” ke il nostro amico “Piccolo Kimico” Bebo non ci fa mai mancare.  
Per finire, affinkè questi bei ricordi di spensierata giovinezza non cadano nel buio di qualke golgo, KIKKA della serata la sorpresa di Paolo-Fellini, “Regista per un giorno” (Sabato, visto ke il secondo le batterie si sono ribellate………suicidandosi) il quale toglie dal cappello magico una BESTIA di telecamera  e CIACK “Laaaaanaaaaittu Projet ….si giiiiira”.
 
Sabato mattina alle prime luci dell’alba, ore 11.30, ci raggiungono i nostri amici: Claudio con la sua anima gemella Valeria, il Profeta Paolo e Pierluigi, tutti nella President – Mobil gonfia di bagagli.

Nonostante il bel sole primaverile ke……. “invoglierebbe goderne”, partiamo destinazione Elighes Artas sicuri di trovarla subito (o quasi) grazie alle ortofotocolor ingrandite della Sardegna vista dal satellite (peccato è sotto il bosco…..), la carta IGM con le precise coordinate attinte dalle rilevazioni del catasto…(?????), il GPS di Paolo P. (con le batterie scarike), nonkè gli appannati ricordi di ciascuno di noi. Come da copione, impieghiamo un po’ di tempo a trovare il punto esatto della sua locazione, così ci giokiamo la carta delle dettagliate indicazioni del nostro amico Massimiliano, rivelatesi ank’esse date dopo i 2 giri di acquavite. Infatti, all’imboccatura della grotta arriva per primo il Profeta Paolo che, sabato notte in pizzeria con noi, non c’era. (però è Profeta….)

La discesa dei soli 8 mt. del pozzetto iniziale si rivela facilissima persino a Wonder Woman Valeria (sarà perkè non ha ancora fatto il corso speleo????). Iniziamo la nostra visita con tutta rilassatezza ammirando le numerose concrezioni di forma particolare: alcune simili a zanne di elefante altre ai piatti della batteria di Robertino. La presenza di sottili radici di lecci ke pendono dal soffitto a mò di barbetta, rende questa grotta ancora più singolare. I cumuli di concrezioni tagliate, però, non sono sicuramente piacevoli a vedersi (saranno cadute e seguito di movimenti tellurici!!!!!). Concludiamo la visita seguendo, accuratamente, le indicazioni del nostro REGISTA con la speranza di poter far parte anke del suo prossimo  CAST. 
Nonostante la levataccia mattutina, le poke ore di luce ancora a disposizione al momento dell’uscita da Elighes, ci fanno desistere dal centrare il secondo obiettivo della giornata prefissatoci: “Su Mugrone” del quale, oltrettutto, ci mancavano le indicazioni di Ma-ssi-mi-lia-no.

Prendiamo così, la via del ritorno verso il nostro, ops….pardon, (almeno fosse!!!) il "loro” Rifugio, dove ci attende il calore, ma soprattutto, IL FUMO del caminetto, ke  ci raccoglie  a “semi-circolo” per consumare il solito frugale  pasto serale. Questa volta meno fieristico del solito, dato il numero limitato di partecipanti, ma reso altrettanto piacevole dal numero e dalla qualità delle portate, nonkè dalla presenza di  ¼  di maialino ke il nostro amico Bebo ha voluto dividere ancora per 10. 
Concludiamo la giornata nei nostri “lettini”, apprezzando l’iniziativa, nella scelta del proprio giaciglio notturno, da parte del nostro Presidente.

La mattina seguente, dopo aver rimontato lo skeletro e fatto fuori gli ultimi panettoni delle feste, felici dell’abbraccio dello stesso sole primaverile del giorno prima, effettuiamo il cambio……….anke di attrezzatura (da canyoning) e ci muniamo, anke stavolta, delle ortofotocolor della zona, di carta IGM  e….cettera,  alla volta di BIDIGHINZU e, soprattutto, ALLA RICERCA DEL FANTOMATICO GROTTONE. 

Il nostro trekking inizia nel Doloverre di Surtana, pressokè pianeggiante nel primo tratto.
Il piacevole clima e il chiarore della giornata ci permettono di poter godere dei bei panorami ke il nostro percorso ci offre……. man mano ke diventa più irto. Riusciamo scorgere facilmente l’intera valle di Lanaitto, la dolina di Tiscali, Pentumas, Sovana e….un elicottero del Soccorso Alpino.
Seguiamo il sentiero lungo una vekkia carrareccia fino ad arrivare al punto più alto del nostro cammino, dal quale, intravediamo sia la S.S. 125 e Dorgali,  ke la vallata di Oliena, ma soprattutto, dal quale non esiste più sentiero. Abbattiamo il nostro muro di scetticismo riguardo alcune descrizioni in nostro possesso ke recitavano “l’accesso a questa gola è reso difficoltoso dal fatto ke non esiste un vero e proprio sentiero…..” e iniziamo a vagare lungo estesi campi solcati seguendo “gli omini” ke anke se sono di pietra, ne sanno più di noi.
Con a capo il Presidente coadiuvato da alcuni componenti del gruppo, ke partono in avanscoperta,  ci dirigiamo verso la gola di Bidighinzu, certi di non kannare………..alla vista del cordino del primo salto.

L’ altezza dei salti non elevata (dai 4 ai 20 mt. dell’ultimo) e il coraggio infertoLE da ognuno di noi, permette all’amica Valeria, neofita di corda doppia, di cavarsela benissimo.

I DUBBI sui ricordi di Paolo,  svaniscono a metà circa del nostro percorso, quando il sentiero lungo la gola devia verso dx finendo ai piedi di un’alta parete calcarea, PROPRIO di fronte al Grottone,  dove peraltro trova conferma anke la descrizione vista sul web.
Nella prima parte dei paretoni vi è ciò ke resta di un tipico recinto in tronki di ginepro e due altri piccoli ripari, dimore delle antike antenate delle caprette ke pascolavano nei dintorni.
Più avanti, costeggiando la parete, quasi sotto un nikkione, c’è un piccolo pinneto, con al centro un quadrato circoscritto da pietre dove veniva acceso il fuoco. Affianco a questa struttura, non esiste più l’originale pietra scavata dall’acqua di stillicidio a mò di acquasantiera, ke ahimè! FORSE, risiede ora nel giardino di qualke villa, ma due meno belle perkè in parte distrutte.
Più addentro al nikkione, due tronki facilitano l’accesso alla grotta, posto a 2 mt. circa da terra.
La forma dell’ingresso, (molto simile alla parte della cavalla ke denomina l’uscita della Donini)  la modalità di accesso e l’oscurità ke si trova una volta dentro e riconquistata la posizione eretta, potrebbero far rivivere, ai più sensibili (e quindi non agli speleologi) alcune sensazioni provate per venire al mondo. Questa affascinante emozione comunque, cala fortemente quando ci si accorge di avere la frontale accesa ma di non vedere ugualmente una mazza. O meglio, di intravedere stallatiti e stalagmiti, peraltro abbastanza grandi, ricoperte completamente dal nerofumo di antiki fuoki e/o antike torce dovuti ai, più o meno, antiki abitanti del sito. 
Visitiamo la prima parte della grotta notando un’ampia sala ricca di concrezioni succeduta, più in basso, da altre di più piccole dimensioni ma sempre interessanti. Non sufficientemente attrezzati comunque, concludiamo la visita ripromettendoci di tornare più equipaggiati  per poter meglio illuminare questo ambiente ipogeico.

Riprendiamo il nostro camino, tralasciando il tranquillo sentiero ke ci si presenta davanti, per preferire quello lungo la gola Bidighinzu,  dove superiamo gli ultimi 2 salti.
Prima dell’ultimo, il più alto di 20 mt., essendo noi tutti molto romantici, ci siamo goduti  il tramonto……..mentre Karlino ci faceva un ripasso dei principali nodi utilizzati in ambiente ipegeico, nel soccorso etcc…etcc……..

La giornata si conclude al Rifugio dove diamo fine alle nostre provviste, anke quelle portate lungo il percorso a piedi……per poi proseguire verso Oliena e riconsegnate le kiavi a Massimiliano imbokkiamo la comoda S.S. 131 dove, al km 161, sorridiamo sperando comunque, ke questa allegra combriccola di amicaci non sia stata immortalata.

Categoria: Attività, Speleologia

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