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Cagliari Monumenti Aperti 2006

ATTIVITA’: Speleologia Urbana
DATA: 29-30 Aprile 2006
COMUNE: Cagliari
LOCALITA’:  Pozzo di San Pancrazio
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: Pozzo
ORGANIZZATORE   DELL’USCITA: MONUMENTI APERTI 2006
PARTECIPANTI E GRUPPI DI APPARTENENZA: GSAGS in forze

Cominciamo mercoledì, lezione teorica sul sito, numerose le presenze di potenziali guide.
Giovedì pomeriggio, esco da lavoro, vado in sede a prendere la scala esterna per il pozzo di San Pancrazio e m’incontro con Angelo sul sito.
Ci son da ripiantare un po’ di rock, prendiamo le misure e ci salutiamo. L’indomani riesco a smarcarmi dal lavoro, intercetto Lucio, che dotato di trapano e compagnia mi supporta nella sistemazione dell’armo; ci passa una mattina tra traffico, trapani smandrinati e trallaleri. Nel pomeriggio missione al lazzaretto per recuperare il materiale divulgativo della manifestazione… Nel frattempo il buon Mauro sistema l’impianto elettrico.
La sera di venerdì mi faccio fregare da Robertino… “ci sarebbero da sistemare due cartelloni, domani mattina, alla Croce Rossa, ci vieni? Roba di un’oretta!” …seeeee! Appuntamento alle 9, ne verremmo fuori all’ora di pranzo, devo correre a casa, cercare un gazebo perché il meteo promette pioggia per tutto il week-end, pranzetto veloce e poi prima delle 3 al Pozzo; c’è da aprire la botola, collegare l’impianto elettrico, sistemare la scala e fare i giretti di prova della visita guidata.
Sabato ore 14.45 siamo all’appuntamento, cavalo non sono il primo ad arrivare, e nessuno dello “spano” è il primo ad arrivare, infatti sulle panchine 5 o 6 persone già sono in fila aspettando  l’apertura ufficiale delle 16.00, mi sa che son fuori dall’anno passato.
Finiti i preparativi giusto in tempo, si parte a fare il primo giro (non c’è ressa di guide)… ma i già rodati Robertino, Angelo e Lavinia non si tirano indietro… e poi i pischelli a seguire… io, Valeria, Riccardo, Pierluigi e qualche altro inesperto, stiamo ad ascoltare… Ermanno si piazza all’esterno assieme a Giuseppe e Carlo a gestire la folla che si fa vedere senza indugio.
La visita va avanti con due o tre gruppetti per volta sotto terra, 6/7 per guida, dopo una mezz’oretta, prendo coraggio, affronto il pubblico: il primo giretto con la voce tremolante, il secondo appena balbuziente, al terzo zoppico, dal quarto in poi sarà un passeggiata… inizio a prenderci gusto, ma chiedo a Robertino di starmi al seguito per salvarmi da qualche figuraccia, e non perde occasione per farmi notare che le date cambiano ad ogni giro come pure il grado del comandante… ah no generale… ops volevo dire tenente, o forse maresciallo in ferma breve… no no aspè si parlava dell’ammiraglio Boille (forse scritto così), si vabbè, l’architetto del genio militare per progettò l’interramento del pozzo. Per fortuna che dei visitatori nessuno farà due giri per potermi cogliere in castagna. Ogni tanto qualche faccia conosciuta tra i visitatori, passa un oretta e mezza e mi faccio dare il cambio, la serata prosegue bene, il pubblico entusiasta ed io pure… quando vado in superficie a prendere aria,  con piacere scorgo la piazza sotto la Torre, pullulante di cagliaritani e non, assetati di storia… bello bello… “Egregio Sig. Monumenti Aperti, perché solo un giorno e mezzo all’anno?”
La serata si chiuderà con circa 250 visitatori firmanti, più qualche decina con la manina stanca. Chiusa la baracca alle 21 passate, si opta per la pizza dietro l’angolo… Sestu… e vabbè, sono in maggioranza quelli del campidano, quindi non oppongo resistenza. All’incontro ci sono gli amici spanotti che se la faticavano alla Croce Rossa.. primo pomeriggio 600 persone, ma pare che l’indomani si siano sfiorate le 5000. A letto all’una passata e l’indomani sveglia prima delle sette.
Domenica… il gran giorno, il giorno dei botti per monumenti aperti, la giornatona soleggiata sarà la mano dal cielo… infatti la ressa non si fa attendere…. Oggi guadagniamo Carlo, Rita Valentina e Roberta, qualcuno ci lascia… ma il numero è giusto… parto subito con le visite… mi sento tranquillo, la gente è sveglia e ricettiva, bisogna essere efficienti e precisi… Tra piccoletti da portare giù, qualche non più giovane che se la prende più comodo, trovi il bambino folle che fa i gradini tre a tre… il vecchietto bello atletico, e poi i peggiori, quelli razionali, i genitori di famiglia, i ragionieri col calzino bianco, i giovani con canotta e cascione al dito, sono quelli che s’impanicano alla scaletta…. Ma i persuasori (figura fondamentale davanti ad una scala a pioli da 4 metri arrugginita e un poco traballante) fanno scendere veramente tutti… strepitosi. Rita prende subito la mano e non si vede più per tutta la mattina…
Si fa l’ora di pranzo, Robertino si occupa del cattering salato e Valentina del dolce.. un po’ di mal di gola, dato dall’umido del sottosuolo e dalla parlantina continua, la fila è mediamente da un oretta di attesa per entrare nel tanto agognato tombino… ma la pazienza dei visitatori e regolarmente ripagata dalla stupore e dalla meraviglia nel vedere quel buco, sotto la piazza, dove passiamo in macchina regolarmente… un pezzo di storia, difficile da immaginare ai tempi nostri.
Valentina non si fa sfuggire una firma, con le buone o con le cattive, carezze o coercizione, l’importante e che scarabocchino il guestbook. E così si fanno le 18 passate… opto per la mia ½ ora d’aria… fuori, la fila supera l’ora di attesa… alle 18.45 si prende la drastica decisione… si deve chiudere la fila… niente più anime in coda, eh si, alle 20.00 va via l’ambulanza e non potremo più dare l’accesso a nessuno… già così siamo a rischio di sforamento.
Recupero la catenella bianca e rossa, due paletti e vado in coda alla fila, rinchiudo la folla, pochi secondi ed altri incalzano da Porta Cristina… e qui comincerà il vero calvario della giornata, chi rinuncia e gira i tacchi alla mia prima parola “mi spiace abbiamo chiuso la coda”, e chi, argomentando con scuse più o meno credibili… dal cane dimenticato nel pozzo, alla nonna arrivata appositamente dalla Pappuasia per vedere l’atipica radice di Ficus a forma di kiwi gigante, cercheranno di corrompermi per il salto della catenella. Sarà uno strazio cercare di far desistere i più ostici, c’è chi arriverà a sedersi nella prima panchina utile a bordo fila attendendo una mia distrazione per intrufolarsi… o confidando nella rinuncia di qualcuno per prenderne il posto… così per un’ora e mezza, durante la quale però ho raccattato almeno due adepti per il prossimo corso… che andranno ad aggiungersi a quelli conquistati sotto terra.
Chiusura della serata con cena messicana in pochi ma buoni, buone anche le costolone d’agnello con salsina affumicata…

Ragazzi che dire, l’entusiasmo ancora non mi è passato, farei stasera stesso il bis, il bagno di folla, di chiacchiere, di racconti di chi la dentro già c’era stato 50 anni fa, della compagnia  degli spanotti, della soddisfazione di un giorno e mezzo impeccabile, dall’entusiasmo della gente, alla prontezza e dedizione degli spanotti, quelli del pozzo e quelli della croce, di quelli che sono in sede anche due volte a settimane, ma anche di chi per un coso o l’altro e’ passato una o due volte nell’ultimo anno… ecco c’erano anche quelli a dare il loro. E poi… e poi ti rimane un po’ l’amaro in bocca per quella gente che non è potuta entrare perché non c’era più tempo, perché c’è chi si fa bello per la riuscita della manifestazione e non si rende conto che ce ne vorrebbero decine all’anno di giornate come quelle… per chi si entusiasma per aver pensato la furbata di attaccare monumentiaperti a Sant’Efisi, ma non di lasciare comunque aperti i monumenti anche in quella giornata… col risultato di aver avuto molta più folla in giro per la città ma anche aver avuto tanta gente in più che non è riuscita ad entrare di qua o di la, perché in 16 ore, vedi si e no 4 siti, e di tutto il resto ne devi scegliere altri 4 da vedere l’anno dopo.

E dopo tutto questo, la speranza e di riuscire ad aprire qualcosa anche durante l’anno.

Comunque vada, aspetto con impazienza il prossimo “Monumenti Aperti” e godo ancora un poco dello spettacolo di quest’anno.

PacMan

Categoria: Attività, Cavità Artificiali

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