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La Radice

ATTIVITA’: Grotta "stretta"
DATA: Domenica 14 Dicembre 2003
COMUNE: Iglesias (CA)
LOCALITA’: Corongiu de Mari
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: Grotta "La Radice"
ORGANIZZATORE DELL’USCITA: E’ tutta colpa di Jo!
PARTECIPANTI E GRUPPI DI APPARTENENZA:
Marco Pacman, Andrea Cinco, Karlo Takko, Alfredo, Giancarlo e Lara
 
Il mercoledi’ in sede acchiappo Alfredo e… "Alfreee, che grottina facciamo questo we?"… "prendiamo il catasto e vediamo" …fatto. Studiamo in zona Iglesiente… cadiamo nei pressi di Cuccuru Tiria, individuiamo la grotta di Pili, ok, andiamo a consulto da Jo… MAI L’AVESSIMO FATTO! "Ragazzi, Pili e’ carina ma da quelle parti c’e’ La Radice… anzi toh, comprati la monografia sulla zona!" …VENDUTA (mi frega sempre). "E’ una grottina carina, sporca, ma soprattutto l’ingresso e’ un poco impegnativo una diaclasi verticale di sette metri, un po’ selettiva… ah, dovete pure cercarla perche’ sta in mezzo ai cespugli." AGGIUDICATA.
Eccoci domenica all’appuntamento praticamente all’alba, per colpa mia, in fondo pero’ non sara’ stata una cattiva scelta.
Alle 9 siamo pronti ad entrare in grotta, nessuno la conosce, neanche i vecchietti Alfredo e Giancarlo… partiamo alla ricerca, si contano gli 8 lastroni passato il cancello e poi bisogna cercare la X… ci sparpagliamo… vaghiamo in mezzo ai rovi, quando, eccola… una frattura sulla roccia, la seguo per qualche metro ed ecco il probabile ingresso… MERD! Sembra proprio stretto! …ce lo guardiamo tutti e cerchiamo di sbirciare nel buio… e’ una diaclasi profonda sette metri, lunga quattro e larga… lo scopriremo dopo.
passiamo all’armo uno artificiale con anello e l’altro un cordino attorno al grosso masso che capeggia sulla spaccatura… buttiamo dentro la scaletta e la corda, sacco in mezzo alle gambe, scendo per primo… CREDEVO…. Spingo il sacco, le gambe dentro alla spaccatura… entro con tutto il corpo dopo di che sono perfettamente incastrato grazie all’abbondanza di attrezzi, ci mettero’ circa 10 minuti a tornare fuori da li… son gia’ a pezzi e manco ho iniziato la grotta; mi tolgo il superfluo e nel frattempo Carlo s’avvia… corda nel discensore e giu’… cosi’ scenderemo tutti, pare impegnativa ma non impossibile. Nell’attesa laggiu’ io e Carlo girottiamo di li a pochi metri trovando resti di piccoli animali ed abbondanza di gusci di lumache, bah.
Il giro per la grotta c’impegna per un bel po’ di ore, un sacco di salette e corridoi, il rilievo che ci siamo portati dietro riporta una decina di punti segnati, ma in giro ne troveremo una 50ina… qualche difficolta’ d’orientamento e’ innegabile… la grotta e’ ricca di strane flore, ci sono delle barbette che crescono all’insu’ e delle specie di corbezzoli con goccioloni viola e delle sorte di tentacoli bianchi lungo la parete, ragni a iosa e qualche geotritone… indubbiamente troppo affollata. Ogni mezz’ora si richiede una sosta merenda per Lara che butta dentro clementini su clementini pure loro un po pesti dopo il passaggio nella diaclasi. C’e’ pure una zona con laghetto, aime’ io e Andre Cinco non azzarderemo il passaggio nella strettoia… giusta giusta per i magrolini della spezione, anche Giancarlo uscira’ provato da li. Ah ecco finalmente anche la radice che da il nome alla grotta, bhe, inspiegabile da dove passi… ti trovi in piena strettoia sta cosa da 10 cm di diametro.
Si son fatte circa le 14… la famina si fa sentire, e optiamo per il rientro al campo; alla base della diaclasi che termina con un saltino di un paio di metri, si studia come risalire… dunque: c’e’ la scaletta e la corda, due sacchi da portare su e tutta l’attrezzatura personale… Carlo va per primo, opta per imbrago e croll come sicura, ed il resto su scaletta, tanto in mezzo alla diaclasi il pericolo di cadere e’ nullo… anzi! Lui sale, Lara si prepara ed io medito la salita senza attrezzi, mi spoglio di tutto nuovamente e rimango con la sola tuta… se in discesa ho patito col discensore, non voglio immaginare dove tutto potrebbero inpigliarsi in salita croll, imbrago e pettorale. Scelta felice la mia, infatti Carlo comincia i frastimi nei confronti del croll… lo spazio per far scorrere la corda, spesso incastrata tra il corpo e la parete, e’ veramente poco… solo una rogna… 10ina di minuti e Carlo e’ fuori… Lara se la cavera’ in una 15ina… e poi arriva il mio turno, qua cominciano le pene…. Faccio i primi metri sul vuoto, entro nella frattura… ci sono praticamente dentro e non mi muovo piu’… flettere la gamba per pigliare la scaletta e’ possibile solo di lato, ma la spinta sul gradino diventa impossibile, per l’ingombro del culo… e se non e’ lui ad incastrarsi e’ la trippa… gli aiuti dal basso per acchiappare i gradini, sono fondamentali ma insufficenti a venir fuori da li. Svariati minuti di sconforto, sto faticando da morire e sono fermo… opto per un cambio di tattica, gambe molli a pendolo, le braccia a tirar su tutto il corpo sulla corda o quando a portata di mano su un gradino della scaletta… ci metto circa 1/2 ora a venir fuori cosi’… stanco da fare paura. Poi si lancia Alfredo che fara’ la prestazione del giorno in salita per recuperare lo smacco delle difficolta’ in discesa… E moh… arriva il bello… Cinco optera’ per andar senza attrezzi come me.. ma dopo pochi minuti dovra’ fare retro marcia per togliere un pezzo di tutta e rimanere con la sola salopette e montare cintura, pettorale e croll…. Qua inizieranno le pene del nostro gigante buono… circa un ora per venire fuori di li… con Carlo si manda giu’ una corda fatta di cordini, longe… ecc… con un moscettone alla fine… Andre s’aggancia e da su cominciamo a tirare… si muove zero… il buon Takkori a sto punto, colpo do genio, attacca la corda di "sicura" al suo imbrago e a cavallo della diaclasi comincia a tirare come un disperato… Andre si sta spaccando dalla fatica ma quel culone non ne vuol sentire di spostarsi…. La pazienza pero’ paghera, un centimetro alla volta e verra’ fuori, pero’ saranno squagliati entrambi dopo… la salopette ovviamente c’ha messo del suo per impigliarsi ogni 3 centimetri, Pure Giancarlo avra’ il suo penare, non potendo contare neppure su chi gli tenesse corda e scaletta, da sotto, al posto giusto…. Carlo si prodighera’ in un paranco bis.
Si son fatte le quattro e mezza quando abbiamo cominciato ad accendere il fuoco… e da li, sino alle 8 non ci siamo mossi… salame e olive, piatto di lenticchie caldo bistecche e salciccia… vino a scaldarci dal vento freddo e poi… al buio a guardar le stelle e ripensare al bucio di culo. Alla prima occasione ci sara’ la fila per andare a "dire" una cosetta "all’orecchio" a Jo…. PRIMO!
E’ stata la prima volta, in grotta, di vera paura, streccato in mezzo a quelle pareti, senza forza, beh, un po’ di sconforto c’era… pero’, raga’… che ficata!
Da rifare? Io no assolutamente. Voi? …occhio alle misure… magrolini e non troppo alti ok… gli altri vadano a cercar legna.

Categoria: Attività, Speleologia

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