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SU FENU TRAINU by Roberto

ATTIVITA’:Speleologia
DATA: 08/02/2009
COMUNE: Domusnovas
LOCALITA’:  Punta FENU TRAINU
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: FOSSA DE SU FENU TRAINU
PARTECIPANTI: Andrea Gaviano, Daniela Sanna, Massimiliano Mascia, Renato Bacchis,Roberto Pilia tutti GSAGS

Mercoledì in sede Sua Santità (Bebo) affigge una scheda di canyonig per sabato 7 a BIRIOLA, firmo.
Dopo 5 minuti arriva Andrea Gaviano e propone grotta per domenica 8 Su Fenu Trainu, firmo anche quella: crepi l’avarizia.
“Roberto ma ne sei proprio sicuro?” “Hai idea di cosa ti aspetta domenica?” “Guardati il profilo”
Effettivamente….certo che….è probabile che….
Alla fine solo SU FENU TRAINU e Sua Santità si intristisce
Si iscrivono Daniela, Massimiliano, Renato, Francesca Paolina, Michela, Riccardo Mascia ed altri siamo in dieci.
Appuntamento domenica al k2 alle 08:00, arrivo un po’ in ritardo: posto di blocco…..
Trovo Andrea, i due fidanzatini e gli altri?
Arriva Paolina (Francesca Marras) “Questa è per Voi, io non vengo” e ci consegna una squisita torta ricotta, cioccolato e arancia.
Chiamo l’assonnato Renato “Sto arrivando”
Alla fine della giostra tra raffreddori altrui e letto ancora caldo degli assenti siamo fortunatamente solo in cinque.
Carichiamo i sacchi e alle 09:00 partiamo: Andrea con i fidanzatini e Renato con me.
Da Domusnovas andiamo verso Sa Duchessa, Malacalzetta svolta a sinistra: strada allagata
“Dai che ci passiamo”. Passati.
Dopo diversi passaggi auto impegnativi finalmente arriviamo verso le 11:00.
Ci cambiamo, controllo attrezzatura e prc msr l’alberino della regolazione H2O è inchiodato e nel casco manca la lampada; rimedio con la mia made in China consigliatami da Sua Santità.
Percorriamo una stradina, curva secca a sinistra e saliamo in mezzo ad arbusti in un sentiero poco tracciato, ci guida Andrea. Arriviamo. Sono solo le 12:00.
Andrea arma e sparisce nel buio.
“Liberaaaaa!!”
Io con lo zaino con corda da 80, seguono Daniela, Renato e chiude Massimiliano.
Due frazionamenti e terrazzino con pioggia, passo il sacco al mega Andrea che monta un corrimano e giù, strettoia e giù e ancora giù.
Arrivo e il prode Andrea mi dice”Tirati con la corda verso di me e molla piano il discensore”
In poco tempo ci ritroviamo tutti e diciamo ”E poi a salire??” “Con calma adesso godiamoci la grotta”
Bellissima concrezioni, eccentriche, vele colate bianchissime e macchie blu-azzurre sul bianco.
Osserviamo tutto il mirabile con gli scarponi a bagno, la prossima volta porto gli stivali in gomma, compreso un tronco per staccare le stalattiti portato dai soliti stupidi, la cui madre è sempre incinta.
Mangiamo tavolette energetiche, cioccolato fondente e cubetti di grana: la risalita ce le consumerà.
Io per primo, Daniela, Renato, Massimiliano e Andrea.
Monto il discensore mi lascio penzolare, cambio attrezzi velocissimo, sono proprio sotto una vela che funge da diffusore d’H20, prima non era così.
“Mentre stavo aspettando per scendere ha grandinato e si è alzato molto vento” sentenzia Massimiliano.
E sì le pareti del budello sono nettamente bagnate e lo scorrimento è aumentato.
Ad ogni frazionamento controllo gli armi dado e moschettone: a Medros mi sono cgt stt, grazie Comandante.
Vedo luce e mi sento completamente bagnato, che caldo, la tuta fuma.
Gli ultimi 20 metri sono pesanti come i pensieri che mi passano per la testa:
“Che tempo starà facendo? Non era meglio portarsi uno zainetto con un cambio e un thermos con una bevanda calda?
Dall’imboccatura scende qualcosa: grandine, fine ma tanta.
Esco e il vento mi raffredda la tuta di colpo, per terra cumuletti di grandine; mi siedo a ridosso della macchia e aspetto.
Inizio a tremare, muovo le mani, le braccia nel tentativo di riscaldarmi, mi riparo con il giubbotto che Renato ha lasciato lì. Niente da fare. Mi alzo e cammino, il vento e la grandine mi fanno desistere. Mi risiedo e penso che i brividi non li ho io ma appartengono ad un altro, facile a dirsi difficile a farsi.
Daniela esce e mi guarda stupita si siede vicino e con un telo termico si ripara.
Poco dopo anche lei inizia a tremare aspettiamo Renato, io decido di tornare al campo non ce la faccio più: non mi sento mani e piedi.
Grandina ogni tanto.
Inizio a scendere ma poco dopo capisco che non riesco ad orientarmi e a concentrarmi per recuperare il sentiero.
Basta, torno da Daniela e aspettiamo Renato: torniamo giù in tre, mai da solo in quelle condizioni.
Di Renato non si vede neanche la luce!
In compenso verso valle si alza una leggera nebbia che il vento muove velocissima?
Non è nebbia è nevischio.
Grandina nuovamente e tremiamo ancora, mi tremano piedi, gambe….tutto.
Finalmente ecco la luce di Renato, ecco il fisico di Renato all’aperto, gli rendo il giubbotto e via verso il campo.
I piedi sono talmente freddi che non riesco a capire quando toccano terra.
Si scivola e grandina!
Arriviamo alle macchine cambiarsi con quel venticello è meraviglioso: e proprio quando, ma proprio quando siamo ignudi come speleomantes: grandinata finissima, ottima e abbondante.
Sembriamo i pupazzetti che si mettono negli alberi di Natale!
Ci fiondiamo in macchina, terminiamo la vestizione e finalmente mangiamo.
Renato pallidissimo ha freddo, molto freddo.
Accendiamo le macchine e riscaldamento a manetta.
Di Andrea e Massimiliano neanche l’ombra.
E’ buio accendiamo i fari, mi infilo il giubbotto e percorro la stradina verso l’attacco del sentiero e urlo i nomi dei dispersi, il vento è fortissimo e grandina.
Continuo a camminare e chiamare. Niente.
Ad un tratto sento un suono di fischietto, urlo “Andreaaaa” e l’eco risponde “Robertoooo”.
Finalmente.
Spuntano due luci: eccoli completamente fradici “Ci siamo persi….ci siamo insirbonati….i rovi….il sangue nelle mani….stavamo per…..”
Raggiungiamo le macchine e si cambiano mentre io impartisco, ai due desperados, l’eucarestia con pezzetti di pane: divorano tutto in un attimo.
Si parte con la preoccupazione della condizione della strada.
Fila tutto liscio anche il guado. Giriamo per Antas.
Ad Assemini i due fidanzatini ci lasciano, il Babilonia ci attrae e non perdiamo l’occasione di un ottimo tè al latte, capuccino e caffè con torta, ultra buona, di Paolina.
Ho capito cosa devo portare d’inverno nel sacco personale.
Andrea, grazie di cuore!

Categoria: Attività, Primo Piano, Relazioni, Speleologia

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