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S’Oghittu… ovvero LA “SPACCATA” DI IRMA

ATTIVITA’: Speleo
DATA: 27-01-2008
COMUNE: Fluminimaggiore
LOCALITA’: Tempio di Antas
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: S'Oghittu (39° 23,436’ N – 8° 29,725 E – mt 317 s.l.m.)
ORGANIZZATORE DELL’USCITA: Stefano Lallai
PARTECIPANTI E GRUPPI DI APPARTENENZA: Steve&Fabio, Fango, Andrea, Roberta, Gnogno, Daniela, Ovidio, Valeria, Irma… tutti GSAGS

Ebbene, molti si aspettavano il solito “culo” organizzato da Steve & Fabio, ma stavolta  le cose sono andate in maniera diversa.
A parte la rinuncia di qualcuno/a, forse più “barra a”, e all’inserimento inaspettato di qualcun altro, all’appuntamento si presenta anche Andrea “Fango” con il suo CJ7.
Qualcuno esclama: <Avrà sbagliato!!>.
<Forse si è confuso!>.
<Dovrà comprare le sigarette nel bar qui di fronte!>.
Fango non fuma e, nonostante il suo residuo di bronchite, tenacemente, decide di unirsi a noi, affrontando la fatica e l’umidità della grotta. Non fa che farci piacere.
Tossisce ripetutamente.
<Tira l’aria!> gli consiglio in gergo automobilistico.
Solita colazione al “bar di fronte”, equipaggi, e finalmente con sole tre auto, si parte alla volta de “L’Occhiello”, come dice Stefano.
Al bivio per il Tempio di Antas incontriamo i soliti Andrea e Roberta, che per il solito ritardo di circa venti minuti hanno una barba tipo “Babbo Natale”, e , di lì a poco (traversa sulla destra) parcheggiamo i bolidi accanto al fiumiciattolo.
Unu frius ‘e galera, come si dice da noi. Cambiarsi è veramente un’impresa ardua, visto che in quel punto, accanto al muro di contenimento della strada, non batte il sole.
Ci prepariamo e, dopo un’arziara di quindici metri oltre l’asfalto, siamo all’ingresso della cavità.
Cancello in ferro.
Sapevamo essere senza lucchetto. Ma come si apre?
Ci pensa Andrea Loi, che, come un’anguilla scivola in un pertugio libero tra le sbarre (larghezza “merdona”) e, con un calcio verso l’esterno, “casualmente” apre l’ingresso.
<A posto!>. Guarda un po’, siamo dentro. Sono le 10,30.
Un disarrampicata di circa sei metri di dislivello su ramo fossile (mia valutazione  a occhio), un pel passaggio stretto, stretto in discesa di una decina di metri e, dopo due cordini uniti insieme, giusto per sicurezza nell’ultimo tratto, si apre davanti a noi una bella saletta abbastanza umida e concrezionata.
La cavità attiva si sviluppa praticamente in linea retta, in discesa, verso la strettoia dove ci eravamo prefissi di arrivare, oltre la quale, dopo un bel bagno completo, lo speleologo potrebbe proseguire per circa quindici/venti minuti (Ovidio fa da cicerone).
Disarrampicate e ………………….disarrampicate.  Tutto un po’ scivoloso, ma niente di impossibile o di pericoloso.
Mentre qualcuno decide di percorrere la strettoia fino all’acqua,  con Fango, Andrea Loi, Gianluca e Daniela, decidiamo di assaporare qualche fico secco con le noci e farci qualche foto ricordo.
Inizia la risalita.
Arrampicate e …………………..arrampicate.
Ad un tratto trovo Ovidio che, in opposizione (piede destro su parete destra e sinistro su concrezione naturalmente a sinistra) spiega a Irma come superare in arrampicata il dislivello di roccia.
Il nostro bel “piombetto” ci impiega un po’ a fidarsi delle proprie qualità da ragno, nonostante ci fossero energumeni pronti a raccoglierla in caso di scivolamento del piede d’appoggio, e ad un tratto con una spaccata alla “Carla Fracci” e qualche consiglio, eccola!
Supera quell’ostacolo che sembrava insormontabile (non vorrei più sentire “non ce la posso fare).
Siamo di nuovo al cordino e ci disperdiamo.
Molti sulla saletta, in arrampicata precaria, che si apre sulla nostra sinistra, Ovidio a cercare la strettoia che si può ammirare in foto in sede, che ha passato quando ancora aveva i capelli (neri?). Con Gaias e Andrea siamo andati a controllare che ciò corrispondesse a verità, che fosse proprio quella. Lo era. Eccome se lo era!
Roberto, Valeria e Roberta su per la strettoia verso l’uscita.
Sentiamo il calore del sole. Sono le 12,30. Due ore di grotta!
<Impossibile!> Ci diciamo.
<Siamo usciti alla luce e pranzeremo invece che cenare!>.
Sembrava un po’ strano, ma finalmente un’uscita in totale rilassamento.
Cerchiamo legna (Laura non c’era), accendiamo il nostro bel fuoco e facciamo onore alle nostre cibarie.
Il freddo incombe. Saltiamo sulle nostre auto e partiamo. Sono le 18,30.

Steve, grazie per l’uscita.
Ovidio, grazie per le spiegazioni.

Categoria: Attività, Speleologia

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