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Grotta Torpado
ATTIVITA’: Speleologia
DATA: 15/11/2009
COMUNE: Iglesias
LOCALITA’: Corongiu de Mari
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: Grotta Torpado
Partecipanti: Daniela Sanna, Massimiliano Mascia, Cristina, Renato Bachis
Primi passi….
Tutto ha inizio mercoledì in sede: cosa si fa, dove si va… ed ecco che arriva la proposta di Pierluigi: organizziamo due gruppi, che ne dite di organizzare una grotta per conto vostro? E già, è arrivato il momento di staccarci dalla “gonnella di mamma”! Ed ecco che la scheda inizia a prender forma: Medros…no c’è un cambio di destinazione…TORPADO… partecipanti Massimo, Daniela, Renato, Cristina. Andiamo in magazzino per ritirare l’attrezzatura, dobbiamo armare noi, vogliamo stare tranquilli, forse esageriamo un po’ con il materiale: una corda da 45, una da 80, 15 PLG, 5 placchette, 10 anelli, 2 fettucce, un cordino…basterà? Esagerati!!!
Abbiamo già visitato la Torpado, ad eccezione di Cristina, ma non abbiamo potuto visitare un ramo per mancanza di materiale, quindi questa volta, se pur da soli, vogliamo andare sino in fondo.
Domenica ore 8,30 K2, partiamo tutti insieme con il resto del gruppo che visiterà Pitzu e Crobis. Arrivati al campo Pierluigi ci sollecita per prepararci: avete presente i bambini al primo giorno di scuola? Quanto è difficile staccarsi dalla mamma! Per lo meno non abbiamo pianto!
Ci avviamo alla ricerca di Torpado, un po’ emozionati, un po’ impauriti, ma l’entusiasmo prende il sopravento quando dopo soli 7 minuti, cronometrati da Cristina, troviamo la grotta. FANTASTICO!!! Siamo proprio bravi, ma il merito è dell’uomo GPS: Renato. Iniziamo ad armare, rispetto alla volta precedente notiamo che ci sono 2 nuovi armi, 2 fix su di una roccia sx, e abbiamo deciso di utilizzarne uno per fare l’armo di testa in serie (corda da 45), un bell’otto, e siamo all’imboccatura della grotta, nella parete di fronte 2 roc, fissiamo gli anelli dove far passare il cordino, doppio inglese, PLG, un nove… e Massimo inizia a scendere, qualche metro ed ecco il primo frazionamento, piccolo corrimano, 1 mt circa, che ci consente di avvicinarci ad una pedana fissata tra le due pareti e quindi passare il frazionamento con più facilità e comodità; altro armo di testa con coniglio, poi giù per 20 mt circa. Ora siamo dentro la grotta. Proseguiamo a sx curiosi di scoprire ciò che non abbiamo potuto vedere la volta precedente. Ci sono diversi terrazzini, altezza 2 mt circa, ci troviamo di fronte ad una salita un po’ scivolosa, ma fattibilissima in libera, ed ecco il primo piccolo salto, corda da 80 e ha inizio la nostra avventura… cerchiamo un armo naturale, una clessidra ( io e Cristina controlliamo bene prima di scegliere:reggerà?), fettuccia, PLG, otto e via, si scende, due passi ed ecco il secondo salto, che si fa? usiamo la stessa corda e per non farla sfregare decidiamo per una deviazione, un giro di corda nel colonnone, bloccata da un PLG, chissà dove arriveremo! Altra fettuccia su stalagmite, PLG, otto e via. Io e Cristina aspettiamo, Renato prosegue dietro Massimo, attendiamo ancora un po’, poi sentiamo la voce di Massimo: “e qui che c’è? una tonsilla! ci sono due buchi, dove vado?”… silenzio…Mi sa tanto che qui ci troviamo nell’intestino della grotta, sarà quello tenue o quello crasso? Massi, tutto ok? Arriva la risposta: PAPPING!!! Io e Cristina ci guardiamo un po’ impaurite…andiamo bene?!! Se Massimo dice così…??? Ma poi sentiamo di nuovo la sua voce: venite, è tutto ok! Cresce l’entusiasmo, il passaggio è un po’ stretto e Renato è preoccupato per la risalita. Ci ritroviamo su di una diaclasi piuttosto fangosa. Ci rilassiamo un po’, Massimo vuole proseguire, ci basterà la corda? Utilizziamo un cordino in kevlar che Massimo aveva di scorta nel suo zaino, solito sistema, su clessidra. Questa clessidra non ci piace tanto, troppo fangosa e il cordino sfrega troppo, mettiamo lo zaino vuoto come protezione. La corda è bastata, arriviamo alla fine, che bel laghetto! Quasi quasi mi farei un bel bagnetto, andrebbe anche bene, siamo super infangati!
Risaliamo, ma che fatica, qui si scivola, quanto fango!
Torniamo alla base, un po’ stanchi, soddisfatti ma non ancora sazi. Vogliamo visitarla bene questa grotta, in effetti è bella; terrazzini, piccoli labirinti di stalattiti, vele, è piuttosto concrezionata, peccato che la stupidità di alcuni vandali ( forse anche qualcuno in più) l’abbiano rovinata a tal punto da dover camminare su di un tappeto di concrezioni in frantumi…un vero e proprio scempio.
Categoria: Attività, Primo Piano, Relazioni, Speleologia