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Su Stiddiu, nuova fase di rilievo
Interessante rinvenimento del Gruppo Speleo Archeologico “Giovanni Spano” di Cagliari all’interno della cavità artificiale di Su Stiddiu a Cagliari.
Durante le operazioni di rilievo atte a misurare e documentare alcuni degli ambienti della cavità dell’antica cava sita in prossimità di piazza D’Armi dove storicamente è in atto un fenomeno di stillicidio da cui il nome in sardo “su Stiddiu”, che fino a qualche mese fa erano sommersi a causa di una perdita della rete idrica cittadina, è stata fatto un interessante rinvenimento, un camino artificiale alto più di venti metri il cui accesso sotterraneo era stato finora coperto dall’acqua.
Nel 1990 alcuni speleosub del GSAGS avevano effettuato un’immersione esplorativa negli ambienti allagati e, tra i vari manufatti, avevano individuato sul pavimento lastricato un sistema di canalizzazione realizzato in mattoni, di cui non era possibile ipotizzare la funzione in quanto la cavità era stata nel tempo utilizzata per diversi scopi.
Negli anni successivi sono proseguiti i sopralluoghi, anche da parte di altri speleologi, soprattutto per monitorare il livello dell’acqua e la stabilità della volta. Una buona opportunità è venuta dal fatto che, dopo le riparazioni delle perdite della rete idrica, il livello dell’acqua si è abbassato di diversi metri e ciò ha consentito di effettuare una visita atta sia a documentare meglio le canalizzazioni che a effettuare il rilievo di alcuni ambienti che non era stato possibile rilevare in passato in quanto completamente sommersi.
Durante queste operazioni abbiamo avuto il piacere e la grande sorpresa di individuare un grande camino artificiale che si erigeva sopra la volta di uno di questi ambienti per 22 metri, di sezione quadrangolare e di cm 150 circa di lato. Che fossimo alla base di un pozzo artificiale? Dell’esistenza di questo pozzo non si avevano notizie recenti. Per il momento non ci è dato di sapere l’epoca del manufatto ne il motivo per cui venne realizzato.
Stiamo ristudiando i pochi documenti storici esistenti tra i quali la citazione di Pasquale Cugia del 1892 in cui narra di un meccanismo per immettere nella sottostante cavità la birra della ditta Ferrero-Barisonzo che usava appunto tali ambienti come deposito.
Ma tutte le ipotesi sono da validare e verificare in quanto la cavità ha subito importanti modificazioni dovute anche ai diversi utilizzi che si sono susseguiti nel tempo. In queste settimane proseguiremo lo studio e l’analisi del sito e contiamo di terminare il rilevo topografico.
Categoria: Attività, Cavità Artificiali, Primo Piano