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Trek facile facile ad Oliena…

Trekking del 7/8 dicembre ‘08
Partecipanti : Annarella Saracino, Marco Erbì, Diego Vacca.
Partenza : domenica 7 alle 14,30 da “semeraro” alla “corte del sole”.
Arrivo : a Sa Oche / Lanaittu / Oliena alle 16,50
Inizio trek :  17,05 (buio!)

L’ idea è di arrivare in serata a Sovana(ovviamente al buio) per fere campo in zona cuile su Lidone.
Il percorso quindi prevedeva di fare la solita sgambata in salita per raggiungere Sovana (la salita che si fa per poi fare Badde Pentumas) e poi procedere verso sud, lasciandoci a sinistra l’imbocco di Pentumas e continuando per un’altra ventina di minuti fino a raggiungere Cuile Su Lidone. Da qui ci saremmo trovati già in posizione avanzata per fare, l’indomani, la traversata fino a Su Suercone / Campu Donianicoro piuttosto lunga ed impegnativa.

Non è andata proprio cosi!

Intanto la salita per raggiungere Sovana, anche se rischiarata dalla luna, si dimostra piuttosto impegnativa e priva di una “direzione logica”. Per quanto mi sia impegnato, anche questa volta, come altre in passato, mi sono incasinato, decidendo prima di seguire come riferimento il canalone a destra (codula senza nome in carta) per poi farmi  catturare da sentieri bastardi che mi buttano dalla parte opposta, verso Pentumas! Se non altro siamo riusciti a vedere e fotografare due Cuiles (credo Cuile Sa Vicu e Cuile S’Uscradu). In corrispondenza del primo cuile trovato, decidiamo di affacciarci su una coduletta a sinistra, poco distante e dare un’occhiata alla carta IGM .
Dopo aver fatto un’ipotesi sulla nostra posizione proseguiamo la “sgambata” trovando quasi subito un sentierino che ci porta fino all’altro cuile; qui decido di controllare di nuovo la carta per capire di  quale cuile potesse trattarsi. Cazzo! Non ho più la carta!la cerco nello zaino ma…niente! Sicuramente l’ho mollata su una roccia prima di riprendere il cammino! Senza carta siamo fregati. L’indomani infatti dobbiamo attraversare un tratto di bosco molto fitto, tra l’estremita sud di Serra su Lidone e  Su Suercone  impensabile da fare senza carta e bussola! Che si fa…..? si torna giù a cercare la carta!  Ok; E gli zaini? Non vorremo portarceli appresso, dice Marco! …..in effetti….dico io;….ma forse e meglio prenderli, dice Anna…..ma si, lasciamoli qui decidiamo tutti…tanto è tutto sentiero….
Mentre scendiamo verso il primo ovile faccio qualche omino di pietra nonostante ci si trovi su un sentiero abbastanza evidente, ma poi il sentiero “sfocia” in un campo roccioso perfettamente liscio,fortemente inclinato; ne percorriamo un centinaio di metri in ripida discesa, facciamo un grosso omino di pietra e decidiamo che uno di noi, Anna, rimanga in quella posizione e a tiro di voce, per non perdere contatto con il sentiero. Ritrovare il primo ovile risulta quasi impossibile, ma quando decidiamo di mollare la ricerca….lo troviamo; da qui ci spostiamo verso la coduletta dove presumibilmente abbiamo perso la IGM….niente; la carta non si trova ….eppure abbiamo cercato bene! Bo’….fanculo alla carta, vuol dire che domani facciamo altro.
Raggiungiamo Anna che nel mentre si è assiderata e risaliamo il  campo roccioso in cerca del sentiero………ma di sentiero neanche l’ombra! Marco rimane giù a guardia dell’omino di pietra nostro unico riferimento certo, e io ed Anna ci sguinzagliamo alla ricerca spasmodica di un altro omino, che sicuramente  ho fatto ma…..niente! ricominciamo più volte ritornando giù, all’omino dove  Marco “fa la guardia” , le tentiamo tutte , ci infraschiamo di brutto… ma poi perché! Per scendere non ci siamo mica infrascati!….e vabbè… cazzo devi fare?

 

Situazione : è notte, abbiamo addosso solo un leggero pile e fa un freddo della galera; non abbiamo acqua appresso e ho già la bocca felpata; i cellulari sono nello zaino….anche le chiavi della macchina sono nello zaino…..anche l’accendino è nello zaino…… risultato: 1°) siamo nella merda 2°) siamo dei coglioni  3°) non lo farò mai più!!!……Ma come nei migliori film americani proprio quando cominciavamo a non crederci più, “Sant’Anna dei campi solcati” trova il sentiero e l’inequivocabile omino! Siamo salvi! Abbiamo perso più di un’ora, forse un’ora e mezza ma ora possiamo proseguire.
Saliamo ancora per più di un’ora ma la vetta sembra non arrivare mai. Decidiamo di fermarci, sono ormai le nove passate e siamo in cammino da più di quattro ore. Facciamo campo sotto un grande leccio con tanta legna intorno. Bella serata! Cielo stellato, niente vento, bel fuoco, graticola, salsiccia, vino rosso! Domani vedremo il da farsi.
La notte in tenda passa discretamente, qualche sasso “a mesu schina” ma tutto sommato si dorme. Ci svegliamo verso le sette e un quarto, e alla luce del sole, ci rendiamo conto di essere praticamente  in cima,  trenta metri più in la ci si affaccia su Sovana . Da quassù  Il panorama è splendido; il Cusidore illuminato dal sole radente dell,alba, Sovana leggermente imbiancata dalla brina ghiacciata, un imponente anfiteatro di roccia candida a ovest, Lanaittu, Dorgali, il mare ad est…  accendo il fuoco, scappo a gagare (la mia irrinunciabile zuppa di fagioli Knor ha fatto il suo dovere) , faccio il thé, Anna schirona e  scalda i cornetti, Marco offre cioccolato e “redburd”;  la colazione è fatta. Sistemiamo la tenda, chiudiamo gli zaini e pronti a partire…….ma….non mi sono lavato i denti! “Voi ve li siete gia lavati?” Chiedo. “Si” rispondono. “Ok aspettate un attimo, me li lavo in asciutto così non spreco acqua che già mi sembra ne abbiamo poca”. Apro la tasca adibita a beauty e…………cazzo la cartina IGM è li dentro!!!!

Sbianco, non so cosa fare, mi prende il panico, decido di masticarla velocemente ed ingoiarla ma Annarella mi “cassa” me la strappa di mano e agitandola chiama Marco che capisce al volo ;  cerco di scappare ma, Marco con un balzo mi raggiunge e mi placa giu a terra……  

Scherzi a parte, contenti per la buona notizia riprendiamo il cammino animati da rinnovato spirito!   Ok, la traversata si fa!
Il programma  prevede: attraversare Sovana verso sud e raggiungere Cuile Su Lidone ; da qui salire decisi ad est su Serra Su Lidone, e percorrerne verso sud tutta la cresta. Arrivati in prossimità di una vetta che in carta non ha nome ma è contrassegnata con altitudine 1025 m superarla sul suo lato orientale stando alti; da qui raggiungere nell’ordine : Cuile Costa Roccacaru, Cuile Catzeddu,  Cuile Ata Bianca  cercando di attraversare le codule che sbarrano di volta in volta il cammino(Codula Lada, Codula S’Ozzastru, tutti affluenti di Troccos de Corroios) stando nella loro parte alta cioè dove esse hanno origine e dove dunque hanno profondità molto modeste. (P.S.: dalla vetta dei 1025 m fino a cuile Catzeddu e tutto foresta alta, senza riferimenti) Da cuile Ata Bianca proseguire per affacciarsi a Su Suercone , raggiungere Campu Donianicoro e poi giù verso Lanaittu per il sentiero “canonico” che passa per  Badde Doronè, e rasenta Tiscali.
M.M. a N. !!! nove ore e mezza  di cammino rapido  intervallato solo da brevi soste, la più lunga delle quali di “ben 15 minuti” ma effettuata solo una volta raggiunta la confortante erbetta di Campu Donianicoro!
In realtà non è successo niente di grave ma semplicemente abbiamo fatto in un’ unica tirata, un tratto di supramonte che forse sarebbe stato meglio suddividere in due giornate. Inoltre nella zona con foresta che già sapevo di temere  mi sono “relativamente” perso. Non ho trovato gli ovili  che mi avrebbero aiutato nell’orientarmi e “rincuorato” ed inoltre, per la paura di finire troppo in basso, dentro le codule che di volta in volta ci apprestavamo a superare, mi sono tenuto troppo in quota andando a finire molto più in alto e più a sud del previsto, probabilmente nel fianco est di

Fruncu Orototei  che per fortuna “guarda” a Campu Donianicoro. Dico per fortuna perché appena si è aperta un pò la visuale, ci siamo  resi conto dell’errore e ci siamo fiondati senza esitazione verso Donianicoro superando due canaloni,  non troppo profondi. Prima di Donianicoro un tratto di sentiero ben segnato ci ha facilitato il tutto, portandoci anche ad affacciarci a Su Suercone.  Da Donianicoro fino al fondo di Lanaittu non è stata esattamente una passeggiata, sembrava non finire mai, ma almeno stavamo su un sentiero molto battuto e ben segnato.
Manco a dirlo, abbiamo concluso il trek camminando più di un’ora al buio, con dolori a ginocchia, tendini vari, deltoidi e bolle agli alluci…ma tutto sommato è andata bene ed è stata una bella avventura….lo rifarei! si, però in due giorni pieni! .

P.S. dimenticavo! Durante il nostro giro abbiamo avvistato almeno una cinquantina di mufloni tra i quali, maschi, femmine e cuccioli. Purtroppo abbiamo anche visto e fotografato un bell’esemplare di muflone maschio, morto da poche ore, con una zampa rotta ed il ventre straziato dalle volpi.

Categoria: Attività, Outdoor

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