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VPF
ATTIVITA’: Esplorazione
DATA: 23-24 Novembre 2002
COMUNE: Baunei (NU)
LOCALITA’: Flumineddu
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: VPF
ORGANIZZATORE DELL’USCITA: Jo De Waele
PARTECIPANTI E GRUPPI DI APPARTENENZA: Jo De Waele (GSAGS), Massimo Farris (Cagliari), Vittorio Crobu (Cagliari) e Sergio Bangoni (Baunei)
DATA: 23-24 Novembre 2002
COMUNE: Baunei (NU)
LOCALITA’: Flumineddu
CAVITA’, GOLA O SENTIERO: VPF
ORGANIZZATORE DELL’USCITA: Jo De Waele
PARTECIPANTI E GRUPPI DI APPARTENENZA: Jo De Waele (GSAGS), Massimo Farris (Cagliari), Vittorio Crobu (Cagliari) e Sergio Bangoni (Baunei)
Entrata nel “VPF” sabato verso l’ora di pranzo. Si tratta di una nuova grande grotta che si apre in riva destra del Riu Flumineddu, circa 1 km prima dell’ansa ad U. L’ingresso consta di una serie di strettoie bruttine, allargate quasi tutte artificialmente, che dopo 50 metri di sviluppo portano ad una serie di pozzi impostati su calcari bianchi. La grotta scende decisamente con salti abbastanza grandi (20-30 metri) fino alla profondità di circa 100 metri. Da questo punto si entra nelle dolomie bruno-grigiastre, ed i pozzi inizialmente sono più stretti (diaclasi) intervallati da piccole strettoie. Dopo due pozzi su diaclasi si arriva ad un grande ed ampio salto di quasi 50 metri (armo su vuoto) che porta velocemente alla profondità di poco più di 200 metri. Dalla base di questo si entra nuovamente in ambienti più stretti e caratterizzati da frane, con alcuni piccoli salti e meandri. L’ultimo meandro discendente porta sull’orlo di un burrone che si affaccia su una grande sala di crollo impostata sul contatto tra le dolomie e gli scisti sottostanti. Questo ultimo salto di poco meno di 20 metri porta al campo, attrezzato con due tendine, alla profondità di -270 metri dall’ingresso.
Dopo aver mangiato un boccone ed aver sistemato il materiale da campo si entra in una frana che si dirige verso Nord. Una interminabile serie di strettoie e passaggi in mezzo ai blocchi portano, finalmente, in un ambiente d’interstrato che da un lato conducono in una successione di ambienti fossili e riccamente concrezionati, mentre verso il basso porta ad un fiume sotterraneo. Questo fiume proviene da Sudest da un ramo a monte che risulta 4-5 metri più in alto, provocando una bellissima cascata su concrezione e laghetto sottostante. Qui, dopo essere salito con l’aiuto di una corda, rileviamo circa 200 metri di gallerie (a metà esiste un sifone), metà attive e metà fossili, con grandi possibilità esplorative sia verso l’alto che nei rami attivi.
Tornati indietro alla sala con la cascata, dopo aver messo i fluocaptori nel lago, ci avviamo verso valle proseguendo in rami molto concrezionati e bagnati fino al termine, dove attualmente si cerca di disostruire i passaggi per seguire il corso d’acqua. Qui la lunghezza percorsa è soltanto di 100 metri. Rimane da esplorare e rilevare un ramo affluente che potrebbe dare belle sorprese. Torniamo al campo base verso le 1:00 di notte, dove mangiamo e finalmente ci mettiamo a riposo.
L’indomani (domenica) partiamo, dopo colazione, verso l’uscita alle ore 12:00 (Massimo e Sergio) e le 13:00 (Vittorio e Jo). Lentamente risaliamo i pozzi e guadagniamo l’uscita. Agli ultimi pozzi raggiungiamo Sergio e Massimo e così affrontiamo le strettoie tutti insieme, aiutandoci a vicenda con i sacchi. Siamo fuori alle 16:30.
Dall’ingresso del “VPF” decidiamo di andare verso Su Colostrargiu, l’altra grotta nuova con fiume dentro, situato quasi 2 km a monte. Qui troviamo Patrizia e Carla, altri speleo della squadra esplorativa del Flumineddu, appena uscite dalla grotta. Sabato mattina hanno colorato il fiume che si perde a Badde Tureddu e messo i fluocaptori a Colostrargiu. Domenica mattina non si vedeva ancora niente.
E così torniamo tutti insieme alla macchine, ci cambiamo, e ci avviamo verso Urzulei per mangiare una bella pizza a Mannorri.
Arriviamo a Cagliari verso le 23:30.
Dopo aver mangiato un boccone ed aver sistemato il materiale da campo si entra in una frana che si dirige verso Nord. Una interminabile serie di strettoie e passaggi in mezzo ai blocchi portano, finalmente, in un ambiente d’interstrato che da un lato conducono in una successione di ambienti fossili e riccamente concrezionati, mentre verso il basso porta ad un fiume sotterraneo. Questo fiume proviene da Sudest da un ramo a monte che risulta 4-5 metri più in alto, provocando una bellissima cascata su concrezione e laghetto sottostante. Qui, dopo essere salito con l’aiuto di una corda, rileviamo circa 200 metri di gallerie (a metà esiste un sifone), metà attive e metà fossili, con grandi possibilità esplorative sia verso l’alto che nei rami attivi.
Tornati indietro alla sala con la cascata, dopo aver messo i fluocaptori nel lago, ci avviamo verso valle proseguendo in rami molto concrezionati e bagnati fino al termine, dove attualmente si cerca di disostruire i passaggi per seguire il corso d’acqua. Qui la lunghezza percorsa è soltanto di 100 metri. Rimane da esplorare e rilevare un ramo affluente che potrebbe dare belle sorprese. Torniamo al campo base verso le 1:00 di notte, dove mangiamo e finalmente ci mettiamo a riposo.
L’indomani (domenica) partiamo, dopo colazione, verso l’uscita alle ore 12:00 (Massimo e Sergio) e le 13:00 (Vittorio e Jo). Lentamente risaliamo i pozzi e guadagniamo l’uscita. Agli ultimi pozzi raggiungiamo Sergio e Massimo e così affrontiamo le strettoie tutti insieme, aiutandoci a vicenda con i sacchi. Siamo fuori alle 16:30.
Dall’ingresso del “VPF” decidiamo di andare verso Su Colostrargiu, l’altra grotta nuova con fiume dentro, situato quasi 2 km a monte. Qui troviamo Patrizia e Carla, altri speleo della squadra esplorativa del Flumineddu, appena uscite dalla grotta. Sabato mattina hanno colorato il fiume che si perde a Badde Tureddu e messo i fluocaptori a Colostrargiu. Domenica mattina non si vedeva ancora niente.
E così torniamo tutti insieme alla macchine, ci cambiamo, e ci avviamo verso Urzulei per mangiare una bella pizza a Mannorri.
Arriviamo a Cagliari verso le 23:30.
Categoria: Attività, Primo Piano, Relazioni, Speleologia